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Dannazione

Chuck Palhaniuk - 250 p. - Mondadori - euro 17,50

Data: domenica, 30 ottobre 2011 - ore 14:37

Ancora Chuck, il solito , all'autunno che arriva. E niente da fare, non ci siamo. Purtroppo rimasti troppo ma troppo folgorati dalla prima opera del nostro, non si riesce a superare quel primo amore senza paragonarlo e metterlo a confronto. Per quanto si sforzi di tirar fuori buone idee, Chuck continua a deludere. PEr carità, cerchiamo di capirci, non che quest'ultima fatica non sia degna di nota, ma niente a che vedere coi livelli del passato. L'idea è buona, una Divina Commedia rivista ai giorni d'oggi, con tanto di tecnologia "infernale" a far da corredo alla dannazione eterna, paesaggi grottescamente e orrendamente sudici e impraticabili per chiunque. La ragazzina protagonista deve affrontare il fatto di essere morta e finita, per giunta, all'inferno senza possibilità di rendenzione. E così, nella sua parabola d'esperienza infernale, affronta avventure davvero interessanti che sicuramente potevano essere narrate molto più drammaticamente dal nostro, che invece persegue ancora l'idea dell'ironia dentro il surreale orrorifico, lasciando chi lo conosceva per il suo impeccabile perfezionismo iper-realista, irrimediabilmente deluso. Così, quella che poteva essere una storia che avrebbe dovuto dare di più, finisce invece per rivelarsi noiosa a tratti, sospesa nell'eterna attesa del colpo di teatro che non arriva. Ci si tiene su un certo livello senza mai andare oltre nè troppo a fondo si deve dire. Peccato, ripeto, perchè Chuck lo si aspetta come il Natale o altre esperienze similari nella vita; e come in quei casi, si cerca sempre di non rimanere delusi, laddove ci si riesca. Qui, purtroppo, tutto è ulteriormente deludente e prevedibile.
O forse siamo noi che ci siamo sparati troppo in là con Fight Club e non riusciamo più a tornare sulla terra, concedendo all'autore americano, il beneficio del dubbio.
Andrea De Gruttola

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