La stanza delle ombre
Federica Fotino – 150 p. – De Nicola Editore – euro 10,00
Data: martedì, 20 novembre 2007 - ore 23:46
Come sapete le poesie (purtroppo o chi lo sa) non rientrano nelle grazie di questa rubrica; stavolta, però, si necessità di un’eccezione (a confermare la regola) che tale rimarrà. In primis, campanilistico becero, l’autrice è avellinese e secundis (non me ne vogliano i puristi latini) e più importante, c’è da rimanerci. Spiego. Moccia e altri scrittori, Brizzi, De Carlo, Bevilacqua, hanno lavorato e costruito fortune sul tema del “generazionale”. La ricetta è semplice: si prende un adolescente, o un duo o un gruppetto, e lo si intinge in una salsa più o meno complessa e pseudo anti-conformista dei giorni della beata gioventù. Tra iperboli romantiche e sani miti glorificati si narra fino al successo. Se invece si riesce a scrivere di sé stessi senza essere banali né troppo espliciti, allora vien fuori qualcosa di veramente unico. Il caso di Federica Fotino è esattamente questo e l’unico mezzo per perseguire tale scopo non è un romanzo, più visionario e palese, ma una raccolta del gioiello letterario per antonomasia: la poesia appunto. Fotino è sofisticata, aulica a tratti e dolcemente ermetica, quel tanto che basta per farsi capire dai “più grandi”, quel poco che basta per sorvolare sulla moltitudine di giovani svogliati. Le sue poesie, al di là dell’organizzazione del progetto letterario, sono come piccoli capolavori tirati fuori da blocchi grezzi di materia prima. Lo scalpello è il pathos del vissuto, il protagonismo volontario e non dei propri fatti, maggiormente centrati su aspetti sentimentali di un amore universale, non solo quello privato e istintivo del mistero perenne che viviamo quotidianamente. Qui si parla delle conseguenze dei sentimenti, più che del loro arco di vita. Sensazioni a posteriori, memorie e nostalgie, mani del “dentro” tese verso futuri a portata delle stesse ma evanescenti come miraggi. La stanza è in ombra perché la luce brucerebbe gli occhi. Da leggere senza prima informarsi sull’autrice, ne verreste irrimediabilmente “corrotti”. Cuore sgombro a libro aperto. Fino all’ultimo verso. Dopodiché ascoltare l’anima. Andrea De Gruttola
Pubblicata su LOGO n°11 dic 2007
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