Ecstasy

Irvine Welsh – 295 p. – Tea – euro 8,00

Data: domenica, 23 marzo 2008 - ore 18:51

Avevamo già parlato di sir Welsh dopo la sua ultima fatica. Qui ritroviamo il baronetto dell’agghiacciante con una tripletta di racconti più o meno brevi tutti imperniati sul tema della Pasticca come passepartout per la fuga dalla realtà e dallo schifo del quotidiano. Sebbene il tema portante sia tra i più banali, come al solito Irvine ci mette del suo per confezionare un regalino veramente memorabile. Alcuni ingredienti: droghe sintetiche (e vabbè), focomelia, necrofilia e chi più ne ha più ne metta, oltre ad una sana dose di malvivenza comune quali furti, pestaggi, spacci etc. Nel tutto, sentimenti più o meno resi marci da una disumanità spettacolare con, da sfondo, la solita Scozia schiantata della classe sfigata da meno di settecento sterline-mese che trova nel football la valvola di sfogo, più o meno legale, alla frustrazione. Nel contesto Welshiano, le grottesche caratterizzazioni dei personaggi passano davvero in secondo piano facendo sì che si danno per possibili, situazioni più o meno improbabili. Così, nel primo racconto, l’ennesimo figlio della perdizione scozzese, passa il suo tempo tra sballi e party al limite finchè non incontra una ragazza che trova il coraggio di rompere un matrimonio di quelli che (probabilmente) sono più veri del vero in fatto di monotonia e completo sterminio del sentimento amoroso. Nel secondo pezzo, un padre separato e rapinatore a tempo perso,si innamora di una ragazza deforme agli arti superiori ma bellissima per il resto; lui, innamoratosi della ragazza, si lascia coinvolgere in una missione al di sopra di ogni aspettativa. Nell’ultima storia, una scrittrice di successo lega in maniera profonda con l’infermiera che la segue a valle di un infarto della di lei narratrice. Il rapporto si fa complice nel farla pagare al marito della scrittrice, interessato esclusivamente al denaro, con tendenze maniaco-sessuali; il tutto intrecciato con la vicenda torbida di un presentatore televisivo cui piace farsela con i cadaveri. Questo è Welsh, questa la sua Scozia, queste le sue storie sempre al limite con la (in-)decenza umana.
Pubblicata su LOGO n°4 apr 2008