Elianto

Stefano Benni – 313 p. – Feltrinelli – euro 7,50

Data: lunedì, 23 giugno 2008 - ore 19:1

Benni è senz’altro uno dei più poliedrici scrittori (e personaggi) della letteratura del nostro paese. Tale duttilità sta non tanto nella capacità di passare da articoli sagaci per quotidiani a tiratura nazionale a romanzi da classifica; in realtà basta pensare soltanto alla sua produzione letteraria ed alla diversità delle trame e degli stili utilizzati negli anni. Chi scrive ha seguito Benni attraverso i vari Bar dello Sport e Saltatempo e Achille e le poesie di Terra e tutto il resto fino alle ultime creazioni. Elianto, tuttavia, è ancora più particolare del resto perché dentro c’è tutto un personalissimo concetto di Fantasy alla Benniana maniera, come un Tolkien satirico potrebbe fare ai giorni nostri. Già, perché è veramente difficile non intuire le allegorie che lo scrittore emiliano costruisce e narra in questa operona, a tratti caotica, che rimandano ad un presente nel quale il concetto di libertà e schiavitù si confonde uno nell’altro senza una precisa linea di confine. Così, la figura di questo ragazzo degente e magico diventa l’unica speranza di salvezza per una nazione (l’Italia) nella quale il Grande Chiodo (governo) detta legge e manipola a suo piacimento. Il tutto calato ed intrecciato con mondi fantastici e personaggi di completa fantasia che combattono e viaggiano con ironia ed edulcorata violenza per permettere ad Elianto di salvare tutti. Sembrerebbe una favola ma a leggerla con adulta consapevolezza mette una serietà addosso che le storie per bambini non fanno. O no?
Andrea De Gruttola
Pubblicata su LOGO n°7 lug 2008