Senza Fine

Andrea De Gruttola - 360 p. - Altromondo - euro 19,00

Data: venerdì, 22 maggio 2009 - ore 23:45

Dopo la formazione basata sull’imperfezione di un numero, De Gruttola esce con decisione con una storia forte, nuova, che appare più come una scommessa che un semplice racconto narrato. Lo stile è secco, corto, sfiancante. Il lettore conosce il protagonista, Alex Ravasi, in un letto d’ospedale e da un afflato iniziale di pietà, la storia dipana a ritroso e sale e cresce su un substrato subdolo e deviante di ultraviolenza sottile e perversa, di quella gratuita e limpida, senza difetti: senza fine. Un bambino, Alex, con un dono, due genitori a gestirlo, un unico amico come raccordo con il mondo. L’ascesa, inevitabile, della sua vita verso il top dei risultati: il successo, i soldi, le donne. Dopodichè l’evento inaspettato, la variabile impazzita nel sistema pressoché perfetto e Alex, manager rampante di una società d’informatica, è costretto a rivedere tutto, a rivedersi. Un Ebenezer Scrooge dei tempi moderni, senza ravvedimento, una corsa impazzita verso la fine, nella quale si troveranno coinvolti, a vario titolo, personaggi ignari che il loro destino dovesse trovare in Alex il proprio compimento. E’ un cielo grigio che vira fino a diventare totalmente nero, senza che alcuno spiraglio di luce possa passare; un buco interstellare piazzato sulla terra nel bel mezzo della città Partenopea dove è ambientata l’azione del filo narrante. Si legge d’un fiato o non si va oltre i primi tre capitoli. Senza mezze misure, un pugno allo stomaco, un drappo nero calato sui mali aberranti del mondo e noi, lettori, catapultati verso la fine, inorriditi, eppure, affascinati.