Generazione X

Douglas Coupland – 216 p. – Mondadori – euro 8,40

Data: martedì, 19 giugno 2007 - ore 21:12

U.S.A. avanti tutta. Il gap cronologico che separa la terra yankee da noialtri europei è di norma attestato sul doppio lustro; questo vale per tutto, a partire dallo sviluppo tecnologico fino ai costumi più spietati. Ecco, appunto. Coupland era già nel futuro mentre noialtri facevamo i conti con l’onda lunga della bolla speculativa della new-economy. E il futuro di questo pionere era nero e disperato, liscio e senza appigli come una lastra di vetro cosparsa d’olio per automobili. I protagonisti del suo romanzo fanno esattamente questo, lasciarsi scivolare su un pianale inconcludente e, solo ventenni, appaiono con l’orizzonte esistenziale a un passo dai loro piedi, inutile e senza stimoli. La lungimiranza di Coupland ha dell’inquietante così come la forma letteraria con cui è stato scritto il romanzo. Tutto quello che oggi siamo noi, incertezze e perenne insoddisfazione da mancanza di punti saldi morali ma soprattutto materiali, i protagonisti del romanzo lo vivevano già appieno il decennio addietro. Ancora una volta la lungimiranza dei figli dello Zio Sam ha fatto scuola. E la Generazione X (sarebbe bello pensare alla X come ad una incognita e probabilmente lo è) apre il vaso di pandora della gioventù bruciata dei tempi moderni. Lo stuolo di autori che hanno imboccato il tunnel aperto da Coupland sono dei più visionari di sempre, con in cima a tutti Chuck Palahniuk che riprende il fratello di uno dei protagonisti, Tyler, nel suo epocale Fight Club. Un omaggio che dà la misura del genio dello scrittore tedesco-canadese. Assolutamente da leggere, per divertirsi delle nostre misere analogie quotidiane. Il testo risulta addirittura introvabile a tratti…
Andrea De Gruttola
Pubblicata su LOGO n°7 lug-ago 2007