Anchorage Healy Bike
spedito da: Luigi Cosentino
Data: giovedì, 13 ottobre 2016 - ore 23:4
Ciao andrea ho letto della tua avventura di attraversare l'alaska in bici. avrei disperatamente bisogno di qualche info/consiglio, vorrei raggiungere il denali in bici da anchorage, se mi puoi scrivere per mail a wiggismith@gmail.com o sul cel anche whatsapp 00393461885138 te ne sarei stragrato
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Ricordando
spedito da: Andrea
Data: martedì, 20 settembre 2016 - ore 17:46
"Non era piu' abituato a quei sorrisi, quelle strette, quelle sensazioni, a somma di tutto: quei pensieri. Preso d'improvviso, come la guida su una strada stretta di campagna quando piove..."
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Doverosa nota
spedito da: Andrea
Data: lunedì, 5 settembre 2016 - ore 19:13
"L'amore immaginato è il perfetto viatico per darsi ad una vita di solitudine; quest'ultima, ben lungi dall'essere derubricata a singolo in mezzo al niente, all'unico nel nulla. Scava il vuoto attorno, allontana, mette a distanza, nel mentre che rende cieco quando invece si dovrebbe guardare. E tutt'intorno è un passaggio di meteore di cui non si apprezzerà nulla, se non un impercettibile, indecente, levissimo spostamento di aria intorno, da qualche parte, illusoriamente percepito, su un qualche brandello di pelle ancora sensibile, dopotutto..."
"Dopo il trentennio", Radan Teotgaldreu
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FInePuglia
spedito da: Andrea
Data: sabato, 20 agosto 2016 - ore 20:1
L'ombra delimita una forma, per la sostanza è tutta un'altra storia. Se n'è vista parecchia in questi giorni e ringrazio la vita per farmi ancora trovare in situazioni simili. #laFinePerOra #bicicletta #amiciinpuglia #laStradaComanda #uagliooo #Avellino
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AB
spedito da: Andrea
Data: sabato, 30 luglio 2016 - ore 17:20
Ieri sera, sbirciando nella libreria compatta e densa a casa di un mio vecchio amico, l'ho ritrovata, quel retro di copertina che non ero riuscito a trovare ai tempi e che mi costrinse a comperare l'altra (il romanzo era uscito, appunto, in doppia veste grafica). Che pezzo Alessa', che Dio di pezzo...
"Sia clemente il castigo, per tanto spreco. E accorto l'angelo che veglia sulle nostre solitudini."
Questa storia, Alessandro Baricco.
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spedito da: Andrea
Data: venerdì, 17 giugno 2016 - ore 17:53
L'autostima dovrebbe sempre prevalere, perfino sulla buona educazione. Un po' più in qua è masochismo, un po' più in là, arroganza.
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spedito da: Andrea
Data: domenica, 12 giugno 2016 - ore 22:6
"Perchè quello che avremmo voluto era perderci, per sempre, come anonimi granelli di polvere nell'aria immota di una notte d'estate qualunque..."
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Sandro
spedito da: Andrea
Data: domenica, 1 maggio 2016 - ore 19:34
Qui non c'entra la politica, nè digressioni stanche sui massimi sistemi. Questo è un uomo che mi abbracciò quando avevo dieci anni durante una visita scolastica al Quirinale. Questo è un uomo che aveva un diritto straordinario a parlare di libertà visto che c'aveva messo le armi e la forza durante la resistenza nazifascista. La parte finale del discorso la si trova citata un po' ovunque: a sentirla dalla sua voce mette i brividi. Ascoltate, italiani (presunti tali) e provateci a emozionarvi, se ci riuscite...
https://www.facebook.com/QdSinistra/videos/1050403491685415/
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Un ragazzino.
spedito da: Andrea
Data: domenica, 3 aprile 2016 - ore 19:15
Si metteva dietro un muretto, un pilastro di un portico, dietro i vetri di un bar e aspettava. Ogni tanto gettava un'occhiata allo zaino con i libri dentro, giusto così per scongiurare un furto mentre che fosse rimasto assorto. Eh sì, perchè lei spuntava con grande puntualità, dal fondo della strada, circondata dalle sue amiche, un circolo di gioia nel quale lui non c'era e pensava di non poterci entrare mai. Quanta timidezza frammista alla paura del rifiuto, l'umiliazione ma anche la saliva che seccava in bocca e quel sapore metallico che aveva l'emozione, tanto che doveva deglutire per non rimanerci strozzato. Era innocente, nessuna sozzura a contaminare, di quelle che sarebbero arrivate poi; era tutto cuore in fibrillazione e pensieri dei più inflazionati, camminate infinite senza scopo alcuno che avere lei al fianco che lo teneva a centro di gravità del suo mondo, cose così, senza ulteriori pretese. Nessun orizzonte lungo, nessuna responsabilità in vista, tutto era congelato e sarebbe rimasto così, a quell'età da liceo e spensieratezza, con i drammi che avevano quella forma, una lei che non sapeva neanche che lui esistesse, tutto il mondo fuori una cosa piccola, insignificante Mi pare ancora di vederlo, quel ragazzino che si credeva già uomo, capelli spettinati, forma zero, sostanza a mille, occhi azzurri e cuore delicato. Butto sempre un occhio dietro un pilastro, un muretto o spero sempre di vederlo dietro la vetrina di un bar magari con una semplice bottiglietta d'acqua davanti ad aspettare. Ma niente, di quel ragazzino non c'è più traccia...
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Ancora di salvezza.
spedito da: Andrea
Data: giovedì, 31 marzo 2016 - ore 17:35
"Le passioni ci salveranno."
Punto.
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Impatto
spedito da: Andrea
Data: lunedì, 7 marzo 2016 - ore 22:19
Le persone impattano, il resto è dettaglio.
Si accartocciano, ruotano su se' stesse, sbandano, imprecano, cercano di mantenere il controllo. Alcune di loro non si fermano neanche a valutare i danni ma proseguono spediti per la loro strada sebbene compromesse. Altre invece si fermano ad argomentare, trovare ragioni, assegnare ruoli, cercare di comprendere, dare un senso, per poi decidere il da farsi.
Le più s-fortunate però, sono quelle che dopo l'impatto valutano soltanto chi ha avuto la peggio e decidono di dare un passaggio, una mano, lasciando lì il mezzo di quello più "sfortunato", per portarselo un po' con sè, farsi un pezzo di strada insieme, condividere, conoscersi e sfruttare un evento avverso per creare qualcosa di assolutamente contrario.
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Adesso
spedito da: Andrea
Data: mercoledì, 2 marzo 2016 - ore 9:5
Credevo che dopo Mancarsi di De Silva, raccontare l'amore in sintesi efficace, senza i fronzoli funzionali della letteratura moderna, sarebbe stata impresa pressoche' impossibile per qualunque altro scrittore. E invece mi sbagliavo (come su molte altre cose, perlaltro...) perche' ho "conosciuto" Chiara Gamberale. Ho comprato il libro perche' la sentivo in radio ogni tanto e la sua voce mi piaceva (cosi' accade per chi lavora in radio) e perche' la sinossi di Adesso mi ha procurato uno di quei taglietti impercettibili sulle dita di cui ti accorgi solo dopo ore - per il tratteggio rapido dei personaggi e la troppa vicinanza al sottoscritto per i tagli caratteriali (succede cosi' quando si decide di comprare un libro di un autore mai letto). Dopodiche' tutto e' successo sul treno ad alta velocita' Napoli-Milano: libro iniziato a Napoli Centrale e finito in un punto imprecisato della campagna tra Lodi e Rogoredo. Una terra rara la storia della Chiara, a tratti un manuale di psicologia, a volte senza pretese sullo sguardo al mondo dei sentimenti, poi di nuovo a fondo, giu' dove il dolore si genera e a volte stagna e poi di nuovo sparati su, oltre i significati, la filosofia, semplicemente la vita, quella vera e quotidiana; quella che potrebbe essere scritta su chiunque di noi. No, non e' un romanzo popolare, tutt'altro; ma se volete emozionarvi in segreto, protetti dagli sguardi corrosivi del mondo, con la pudicizia necessaria ad abbassare le barriere e sentirvi umani, allora leggete Adesso. Non passate oltre, vi perdereste un'occasione di quelle che contano.
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Gamberà...
spedito da: Andrea
Data: domenica, 28 febbraio 2016 - ore 22:51
"Gambera': eccheccazzo!..."
Commento prorotto del sottoscritto alla lettura di un passaggio del romanzo attualmente nelle sue mani, sul treno Italo alta velocita' tra Napoli e Milano.
Segue passaggio di cui sopra.
[...]
Ma poi, sul treno di ritorno da Milano a Roma, le era apparsa la sua vita degli ultimi anni - la sua vita, si'. Divisa in due colonne: vita professionale e vita privata. La colonna della vita professionale fioriva di avventure e soddisfazioni. Quella della vita privata era secca. Languiva nei falsi movimenti, negli infiniti giri a vuoto che avevano fatto da scia alla fine del suo matrimonio.
[...]
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Andrea a vedere.
spedito da: Andrea
Data: domenica, 28 febbraio 2016 - ore 20:14
Il concetto per me e' chiaro: tutto sta alla fine di una strada. Lo e' sempre stato. Da piccolo fantasticavo sulle strade tra Lucania e Campania che mio padre imboccava con la 127 blu, strade popolate da creature fantastiche; mi piaceva essere chiuso all'interno dell'auto, sentirmi protetto e sapere che saremmo arrivati a destinazione, qualunque essa fosse, perche' avrei scoperto qualcosa, di questo ne ero sempre stato sicuro. Quando sono cresciuto mi sono messo a percorrere strade senza piu' la protezione dell'abitacolo ed ho scoperto che la cosa era ancora piu' emozionante ma allo stesso tempo tiranna perche' invece di soddisfare, l'andare puro affamava. Questo era il punto e lo e' ancora: andare, con qualunque mezzo, in qualunque modo, da soli o in compagnia ma andare. E' l'unica cosa che conti, per arrivare alla fine della strada ed iniziarne un'altra. "Andare a vedere"...
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Dietro uno stelo d'erba.
spedito da: Andrea
Data: giovedì, 11 febbraio 2016 - ore 17:19
La saggezza (presunta), acquisita barattando la giovinezza con una fase di vita "matura", è il principale accomodamento delle menti stanche per giustificare l'incapacità a quei gesti irresponsabili e coraggiosi che non di rado permettono, ad un gruppo ristretto di raggiungere i propri scopi: la felicità rientra tra questi.
L'amore pure.
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Il sorriso, la prima arma.
spedito da: Andrea
Data: sabato, 6 febbraio 2016 - ore 19:6
[...]
Il suo sorriso non è soltanto un dischiudersi di labbra a mostrare un bianco abbacigliante di denti perfetti, un'armonia di muscoli facciali con gli occhi due perle scure di un oceano sconosciuto, non è tutto lì: si tratta di una piegatura felice del suo io più profondo, un punto verso cui farsi attrarre da una gravità sconosciuta che soggiace ad una forza primigenia, contro cui ogni forma di resistenza è un affronto arrogante ad ogni concetto conosciuto di emozione.
[...]
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Simmetria
spedito da: Andrea
Data: lunedì, 1 febbraio 2016 - ore 22:53
Mi è sempre piaciuto pensarlo. Così, mentre lo pensavo, Eshkol Nevo lo ha messo in forma ne "La simmetria dei desideri". Ed io continuo a leggerlo il passaggio in basso, ogni tanto, con ostinazione, osservando le parole sulla carta come se dovessero dirmi ancora qualcosa che non è solo nell'evidenza della semantica. Perchè è vero, maledettamente vero. Allora come oggi...
[...]
Ma non funzionava. C'erano troppe cose da spiegare, invece di essere capito a volo. E comunque avevo troppi impegni (evidentemente non è un caso se la maggior parte delle amicizie nasce al liceo o durante un viaggio. Ci vuole una generosa porzione di tempo libero per avvicinarsi).
[...]
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Ciak...
spedito da: Andrea
Data: sabato, 9 gennaio 2016 - ore 16:48
Niente da fare, ma forse sono io che mi ripeto nel tempo, ad ogni uscita di un suo libro. Leggere Chuck dopo Fight Club e' come passeggiare su delle colline dopo aver scalato l'Everest: piacevole e rilassante per carita', ma non e' propriamente la stessa cosa degli ottomila...
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