Ancora una volta č la strada che strappa un pensiero e dą una scusa...
spedito da: Andrea
Data: domenica, 19 aprile 2009 - ore 21:4
Dunque, di cosa parlo...parlo di me che torno a Roma lungo l'A1 come ormai un po' di anni a questa parte. Non importa da dove sono partito, so dove sto andando. E all'altezza della campagna del basso Lazio che ormai conosco a menadito, mi fisso nel buio della serata a guardare sulla destra una provinciale che fa una curva e si infila in un campo. E' una di quelle curve come ce ne sono a migliaia nel nostro paese, con i lampioni al sodio e tutto quanto, l'albero pluriennale che ne ha viste a morire, ma chissą per quale diavolo di motivo, a me quelle dannate curve continuano imperterrite ad affascinarmi. E' lontana 'sta passione, affonda nelle profonditą del mio tempo passato, da quando ero piccolo. Questa struggente malinconia frammista all'attesa di una salvezza che sta in ogni strada che porta nei paesi o che li circonda, li sfiora e porta via. Mi sono sempre compenetrato in questo accarezzamento dell'asfalto per quei centri abitati che vanno a finire, perchč sono anch'io che sfioro le vite delle persone che ci vivono passandoci, chissą, forse č questo. E' il desiderio mostruoso che ho di conoscerli tutti, ficcarmi in ognuna di quelle esistenze per capirle meglio e, attraverso questo passaggio, arrivare al punto chiave: sentirmi uno di loro veramente, uno che č andato via ma che conserva la memoria.
Forse č questa la vera mancanza che sento cosģ forte dentro il cuore.
Perchč, si sa, la vera libertą č sentirsi a casa ovunque.
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