Stanza 601
spedito da: Joker
Data: mercoledì, 18 luglio 2012 - ore 23:33
Certo, impiegano un po di più. Percorrono vie più tortuose, ma le notizie, alla fine, arrivano anche qui.
Andrea sta preparando i bagagli. Comincia la rituale, maniaca preparazione di ogni singolo involucro, di ogni combinazione di oggetti da assemblare e disfare decine, centinaia di volte alla ricerca della soluzione migliore. E per gli spettatori, che vivono al di qua di questo telo bianco su cui va in scena la recita, parte la consueta caccia alle motivazioni.
Caccia difficile, ovviamente.
Inutile, forse.
E via al solito flusso di domande che lambisce le rive della soluzione, senza riuscire a tuffarsi nelle sue profondità melmose. Provo a chiudere gli occhi della mente per concentrarmi e cercare di immaginare che forma abbia quella forza capace di portarlo, di tanto in tanto, lontano dal suo rassicurante ambiente naturale.
Che lo spinge ad affrontare per giorni e giorni continue difficoltà senza offrirgli nessuna certezza che l'indomani le stesse non si ripresenteranno ancora più forti.
Che gli impone di alzarsi presto la mattina, dopo un sonno sempre troppo breve e mai abbastanza ristoratore.
Che gli fa percorrere chilometri su chilometri ogni giorno, per settimane intere.
Che gli stampa sul viso sorrisi rivolti a persone che mai aveva conosciuto prima e che, probabilmente, non vedrà mai più.
Ma adesso, almeno per il momento, l'attesa è finita. Andrea sta preparando i bagagli. Per tornare finalmente negli unici luoghi che gli sono familiari. Sotto l'unico tetto che abbia mai davvero voluto chiamare "casa". A ritrovare quella strada che, seppur travestita sempre in modo diverso, rappresenta la più fidata amica di infanzia. Ad assaggiare il sudore salato che cola dalla fronte come quando da ragazzo sfidava per la prima volta i feroci morsi di Montevergine.
Ad agosto si parte.
Andrea torna finalmente a casa.
E qui, protetto dalle rassicuranti pareti dell'Arkham Asylum, io tornerò ancora ad interrogarmi su quella forza che lo strapperà di nuovo via da lì per portarlo nel vostro inospitale mondo di follia. Ad affrontare difficoltà, ad alzarsi presto la mattina e a percorrere chilometri, lontano da casa, per altri due lunghissimi anni.
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>>torna a casa...
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