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On the road
spedito da: Andrea
Data: sabato, 4 agosto 2012 - ore 22:50


E allora, due anni dopo rieccomi qua circondato da bagagli e scatoloni, contorno parte dell'ormai ben noto circo pedalatorio che vede come protagonista il sottoscritto in completo ripiego su se stesso. Ancora una volta immerso nel tepore di un clima soffice di attesa dell'ignoto, con la giusta dose di tensione che tiene il coraggio alto a discapito dell'incoscienza, la consapevolezza oltre il dubbio della ennesimo viaggio che cambierà inevitabilmente una parte di me stesso. Un viaggio atteso anni, cresciuto con l'esperienza e i km che servivano a prepararsi con dovizia ad un appuntamento assolutamente sublime e supremo per un viaggiatore cicloturistico che ne ha viste un po' in giro per le strade. Cerco di anticipare le fatiche che verranno nei prossimi giorni, le strade che mi si spianeranno dinanzi e tutti volti e in profili che lambirò con la mia bicicletta. Un po' di pensieri sparsi a vario titolo andrebbero rimarcati in questa sede ma non riuscirei a citarli tutti. Diciamo che sicuramente rispetto massimo a chi è in strada in questo momento con obiettivi simili ai miei; a tutti quelli che rimangono al margine di una sella di bicicletta ma che onorano comunque la vita in altro modo; rispetto e ammirazione per chi sa ed ha costruito in questi ultimi anni cose importanti; una carezza onesta a tutte quelle persone che non sento più per varie ragioni e che la vita ha allontanato per bizzarri iperboli; ma un abbraccio a quelle che invece rientrano in circolo e sorridono.
Pedalerò per me e per tutti quello che mi vogliono bene e credono e comprendono il mio ostinato rincorrere il massacro.
Qui non si tratta di superare i propri limiti, semplicemente perché i limiti non esistono. Ogni giorno si è oltre, un po' e di più. Tutti, nessuno escluso.
Signori, io vado a vedere.
Arrivederci a presto.
Con affetto.
Andrea.

commenti: 37

>>torna a casa...


Immagini
spedito da: Andrea
Data: domenica, 14 ottobre 2012 - ore 17:14


Ecco qua ragazzi, finalmente le foto @:
---> Galleria_SyA <---
Un abbraccio a tutti. Andrea.



Trenta giorni dopo.
spedito da: Andrea
Data: sabato, 6 ottobre 2012 - ore 12:3


Ho aspettato un mese, volevo essere sicuro, non avere dubbi, soprattutto non essere ingannato da me stesso e dalle mie sensazioni spesso fallaci, leggere, deboli. Invece no, stavolta no; stavolta restano, si legano al substrato emotivo in modo assolutamente indissolubile, si fondono ecco, questo il termine giusto, si fondono. Qualcosa è successo laggiù, sugli altopiani in mezzo alle Ande, qualcosa di irrimediabilmente definitivo e tremendamente potente. Una gioia, un fermento dentro inspiegabile: una forza di prospettiva che mai avevo sperimentato fino ad oggi, soprattutto in un regime di vita completamente asservito ai ritmi lavorativi mai a questo livello di impegno. Eppure, in una parola, l'equilibrio. Dinamico certo, con straordinarie forze in gioco ma perfettamente bilanciate nel permettermi di avere una visione su tutto l'insieme. Che meraviglia signori, che gioia delicata e fantastica: un sabato del villaggio leopardiano spalmato su tutta la settimana. Un attendismo elettrico come prima delle grandi tempeste, quelle che distruggono per far spazio a nuove creazioni. Ancora una volta in mezzo io, piccolo uomo insignificante contro i giganti del tempo, eppure fiero, felice e pieno di piani per il futuro.
Tenetevi pronti, al prossimo giro sulla giostra ci saliamo tutti credetemi.



...
spedito da: ...
Data: lunedì, 3 settembre 2012 - ore 10:23


...ancora una volta hai dimostrato di essere Grande!!! ;-)



Estratto III
spedito da: Andrea
Data: giovedì, 30 agosto 2012 - ore 20:34


[...] La condivisione. Anni ormai dietro questo tema, fonte di scontri aspri anche con persone che conosco da una vita. Senza scomodare citazioni altisonanti, voglio riportare un detto che mi ha trasferito Moa, una delle ragazze incontrate lungo l'itinerario: "Da solo arrivi presto, insieme più lontano." Il piacere di non sapersi solo a fine tappa, mettere sul piatto le sensazioni e discuterne, sentirsi parte di un enclave di benedetti votati all'ancestrale pratica del martirio, da subito è stato un modo nuovo di sentire, durato poco devo dire ma insinuatosi potente nel piano granitico dell'ennesimo itinerario ripiegato su me stesso, ancora una volta il percorso dell'io interiore, come se non gli dessi ascolto durante tutto l'anno ed esso venga a esigere questo frangente di attenzione lungo strade sperdute e prive di grazia. Ancora valida l'architettura del sistema? Ancora valido il modello seppur consolidato? Non ne sarei così sicuro ma certamente che è proprio vero che c'è un momento per ogni cosa nella vita: forse che questo non era perfetto per un piglio solitario e, perché no, anche narcisistico. Il dubbio si insinua, la certezza del sentito anche, cosicché quel senso di cui scrivevo qualche pagina prima pare rafforzarsi. E allora sì che adesso inizia un nuovo viaggio, come è sempre stato. Come sempre sarà. [...]



Mi mancavate...
spedito da: Andrea
Data: giovedì, 30 agosto 2012 - ore 19:59


X Lory & Nick. In fondo l'Anerica Latina è un po' la vostra seconda casa. A presto. Andrea.



Ti aspettiamo
spedito da: lorenza e nicola
Data: giovedì, 30 agosto 2012 - ore 17:19


Ti abbiamo seguito da lontano ... baci



Estratto II
spedito da: Andrea
Data: mercoledì, 29 agosto 2012 - ore 21:7


[...] Mi continua a ossessionare l'immagine della ruota che affonda nella sabbia, i raggi che sembrano steli di un erba d'acciaio che spuntano dalla rena. La ruota fissa, il peso che pare sovrumano, la bici completamente bloccata. L'unico modo per liberarla spingerla a braccia, piegarsi e darci dentro, come un mulo da soma. Il fiato che sibila per l'altura mentre fisso un punto indefinito della strada, sassi anonimi senza anima, freddi e taglienti, che non vedono l'ora di bloccarmi ancora e rendermi le cose più difficili. È il momento simbolo questo, potente metafora di quei momenti nella vita nei quali non puoi far altro che forzare per uscire dal pantano. Il lusso della debolezza che non puoi permetterti senza che ti metta nei guai; il sangue freddo che devi sperimentare anche se normalmente non ti appartiene. Il punto più acuto del "senso", la spinta verso la cima, per poi scoprire che la discesa tanto attesa proprio discesa non è. E caricare ancora e di nuovo, ed essere positivo, l'unica strada che ti può portare fino alla fine. L'unica. Provare la sensazione di una energia che arriva da dentro di te, da qualche posto sconosciuto e inarrivabile celato nei recessi del tuo io; la sorpresa, davvero autentica, di scoprirsi capace di quel passo in più che sulle strade quotidiane non faresti mai, barattandolo per una telefonata, un colpo d'acceleratore della tua automobile, una doccia calda, la coperta tirata su in una notte d'inverno. [...]



Estratto I
spedito da: Andrea
Data: mercoledì, 29 agosto 2012 - ore 20:32


[...] Davvero si viene in cerca in posti come questi? Davvero quello che si insegue è alla fine della fatica? Questo personalissimo arcobaleno di sudore e affanno e muscoli in fiamme e voglia di accasciarsi è l'unica strada? E per arrivare a cosa poi? In realtà anche alla fine risulta tutto sfocato, attraverso una lente che appanna e distorce; perché non può finire mai? Non si chiudono porte stavolta? L'Alaska ne aveva lasciate di aperture, tutto molto dinamico, senza punti di sutura di alcuna fessura; qui invece qualcosa viene serrato, sto cercando di ricordare cosa ci fosse dietro quella porta, per capire cosa devo depennare. Resta la sensazione di riordino, di una stanza lasciata nel caos e poi messa a posto. Se ne viene via qualcosa stavolta, non lascio tutto sul campo come due anni fa; sebbene meno epico ma più emotivo, questo viaggio in realtà ha preparato per qualcosa di più importante, questa la sensazione predominante. Ciò che mi emoziona e mi rasserena è questa certezza che mi pervade, non per qualcosa di chiaro e definito, bensì insondabile ma sentito. Come una fede, alla quale non si chiede ma si obbedisce. [...]



Antofagasta
spedito da: joker
Data: martedì, 28 agosto 2012 - ore 19:10


...inch by inch, play by play. Until we're finished. E' ora di partire. Saluta Andrea e promettigli che tornerai presto a casa.



Finish
spedito da: Andrea
Data: martedì, 28 agosto 2012 - ore 18:26


Salve a tutti! Sono arrivato ad Antofagasta, città finale del viaggio. L'aereo di rientro parte venerdì alle ore 15.00 locali (ore 21 italiane) e arrivo a Milano domenica 2 alle ore 08.30. Avremo modo di cOmmentare. Per ora vi saluto con soddisfazione e affetto. Grazie ancora le avermi seguito.



Deserto 1 - 0 Andrea DG
spedito da: Andrea
Data: sabato, 25 agosto 2012 - ore 23:39


Non avevo neanche finito di scrivere che la partita va giocata ad armi pari con la natura e bla bla bla...sentite cosa è successo oggi. Mi trovo a Calama (come da programma). 103km di strada asfaltata che spacca il deserto e scavalca una delle cordigliere che mi separano dal mare. Bene. Parto da San Pedro alle 9.15 concentrato come non so cosa, incerto su questi primi 38km di salita fino al passo Barros Arena 3410mt slm (dai 2400 di San Pedro) e penso tra me, che diavolo, sono quasi 40km credo che la salita sia dolce...morale, arrivo al passo dopo 4 ore con una media da mulo tibetano, le gambe che mandavano allarmi a tutto spiano ma la meraviglia del paesaggio intorno...una salita alpina! 7% medio con strappi da arrampicata libera e vi giuro, mi sa che il carrello lo lascio in Cile quant'è vero Iddio! Ormai lo odio come non so cosa! Ma andiamo avanti. Già a 5 km dalla vetta una "leggera" brezza da america's cup inizia a farmi sbandare tanto mi viene contro ma penso: è solo la vetta, diamine sono a 3500 quasi, è normale...ma sulla cima il vento sembrava stesse aspettandomi: mi "lancio" nella mitica discesa di 60km ca fino a Calama scoprendo con orrore che: trattasi di falsopiano al 2% di discesa con il leggero handicap del vento contro che sembra sterzi seguendo la strada. Spingo sebbene in discesa e mi accorgo che le gambe stanno cedendo: troppo sforzo non calibrato per troppe ore. Inizio allora la personalissima sessione di Rosario pomeridiano tirando in mezzo anche divinità inca visto che ci sono: non serve a molto, il vento aumenta di intensità, il carrello sembra aver cacciato le braccia e come un bambino stronzo le usa per frenare...a venti km dalla fine sono a bordo strada a mulinare le braccia per una presa salvifica. I miei angeli odierni (come in tanti altri viaggi) si chiamano Luis ( tutti e due). Trattasi di coriacei cileni che lavorano per le miniere di rame (famose) a nord di Calama. Mi tirano sul pick up e mi dicono subito: scusa ma col vento come facevi? Ed io, che in questo frangente ringrazio Iddio di non ablare espagnol, allargo le braccia e mi accascio sul sedile. Ancora adesso, mentre scrivo, tira un vento che sembra voler tirar via tutto. Sembra che mi stia cercando. Le gambe sono indolenzite e adesso devo decidere un po' il da farsi. Oggi mi sono incazzato come mai dovrebbe succedere in viaggio. Ma sono umano, e sfinito probabilmente. Non me ne vogliate. Vi faccio sapere.



Deserto de Atacama - l'ultima fatica
spedito da: Andrea
Data: venerdì, 24 agosto 2012 - ore 16:46


Signori, signore, vado a spiegarvi il prosieguo. Il deserto de Atacama copre una regione vastissima del nord del Cile. Io mi trovo in una parte periferica ma devo arrivare in una città, Antofagasta (dove finisce il viaggio), che è invece nel mezzo pieno. Dunque, ci sono due vie: 1- andare per strade asfaltate: km più lunghi (100 almeno) tra un posto e l'altro, ma possibilità di tirarmi appresso carrello e vettovaglie. 2- andare per sterrate ( di nuovo sabbia e tutto il creato) con il problema del pernotto a -20C. Ho deciso per l'opzione 1. Dopo il massacro (Bellosciò per te...) dell'altipiano boliviano, sarebbe da incoscienti seguire la seconda opzione. La prima non è una passeggiata (pensate che domani ci sono 38km di salita per un dislivello di 1000mts) ma perlomeno mi diverto a pedalare! Vi assicuro che la frustrazione di spingere a mano non gratifica il ciclista che è in me. Questo messaggio vuole condividere una scelta che va nella direzione di dimostrare che il buon senso non abbandona mai il viaggiatore vero: andare oltre non deve significare passare a miglior vita, ma riuscire giocando la partita con la natura ad armi pari, o perlomeno senza handicap. Magari ci aggiorniamo ancora, intanto, vi voglio bene, siete la mia marcia in più.



Saluti
spedito da: Andrea
Data: giovedì, 23 agosto 2012 - ore 17:10


Allora: Vai Frank! Felice di sentirti. Che mito! Joker: stavolta sono pezzetti di sale non sassolini! ;-) Meg: ti abbraccio con affetto infinito... Annamarì: saluti a tutto il gruppo! Vi voglio bene!



pedala
spedito da: annamaria
Data: giovedì, 23 agosto 2012 - ore 11:42


grazie per i saluti....il freddo ,il vento, la tua caparbietà,la tua forza! e noi qui ad aspettare il tuo ritorno baci baci zia Annamaria e tutta la banda



Due righe...
spedito da: Andrea
Data: giovedì, 23 agosto 2012 - ore 0:52


Allora, da dove comincio...saro' breve, poi vedrete tutto nel documentario di fine viaggio. La regione del Lipez, la piu' dura di tutte, freddo polare, vento contrario, pendenze assassine e strade inesistenti, ancora la sabbia, ancora a spingere. Mi viene da citare soltanto il passo di sol de manana a ben 4920 mts slm, non avevo mai affrontato una roba del genere...il tutto con un giorno di stop per un mal di stomaco da freddo e pronti alla ripartenza. Sono troppe le cose da raccontare per farle entrare in un post di FB e non credo sia ancora il momento ma qui sto scrivendo una pagina fondamentale della mia esistenza e sono contento che siate con me a condividerla. Un saluto da San Pedro de Atacama.



A rieccomi!
spedito da: Andrea
Data: giovedì, 23 agosto 2012 - ore 0:46


Ciao a tutti! Sono sano e salvo e mi trovo in Cile dove sono arrivato oggi dopo aver lasciato la Bolivia e gli ultimi 5 giorni piu' duri mai affrontati. Pero', adesso, sto una bellezza, a ricaricarmi per l'ultimo strappo verso la fine. Vi abbraccio tutti. Andrea.



Ancora una volta...
spedito da: joker
Data: martedì, 21 agosto 2012 - ore 10:27


..inch by inch. Mi dicono che qualcuno, la fuori aspetta un sassolino. Pasa, condor, che è quasi tempo di andare...



Si intravede la meta...
spedito da: Mag
Data: lunedì, 20 agosto 2012 - ore 9:55


Carissimo, allora ci siamo quasi, il cerchio si sta chiudendo... =) Ti ho seguito in silenzio in questa straordinaria avventura che ha impreziosito la tua vita. Un dì, ripensando a questi giorni ti sembrerà di pedalare ancora e ti renderai conto dell'eccezionalità del cammino fatto. Un bacio grande e fiero punta alla meta! Mag



Vai Andrea!!!
spedito da: Frank
Data: lunedì, 20 agosto 2012 - ore 0:40


Eccomi qui a seguirti, emozionata...sei grande!!! Pedala, non ti fermare...sono con te. Nessuna paura!!!!



Saluti alle zie!
spedito da: Andrea
Data: sabato, 18 agosto 2012 - ore 17:44


Ciao Annamari'! Grazie per i messaggi. Un abbraccio a Lella, Piero e Romano e Teresa e Angela e tutti quanti! A presto.



pedala
spedito da: annamaria de gruttola
Data: sabato, 18 agosto 2012 - ore 9:15


che gioia leggere, dopo tanto silenzio, le tue parole...un abbraccio fortissimo e tanti baci ,noi siamo con te zia Annamaria



Uyuni
spedito da: Andrea
Data: venerdì, 17 agosto 2012 - ore 19:55


Eccomi! Sono finalmente ad Uyuni dopo aver attraversato il Salar...che esperienza ragazzi! Purtroppo non posso postare foto perche' sto usando una postazione fissa senza possibilita' di scambiare dati. E' stata una cosa allucinante; 120km in mezzo ad un mare bianco accecante, vento freddo (ma non contro!) e la sensazione di essere su un altro pianeta. Sto bene anche se necessito un po' di riposo. Oggi mi trattengo qui per organizzare il trasferimento nella regione del Lipez (la piu' dura) da cui poi arrivero' a San Pedro. Non sto ancora realizzando quello che sto facendo ma sono certo che me ne rendero' presto conto (in tutti i sensi!). I paesaggi sono lunari ma le persone eccezionali (parlo dei boliviani ovviamente); si puo' dire che sto veramente "in mezzo a loro" (per parafrasare il commissario). Dormo con loro, mangio con loro e "parlo" con loro. Dopodiche' ci sono le strade polverose, di sale, bucate e sabbiose, con pietre e senza tregua ma che soddisfazione alla sera quando sei nel tuo sacco a pelo e fuori si scende a -10C. Adesso passo a rispondere ad un po' di commenti e poi, piu' tardi, se riesco, cerco una connessione uaireless per spedire qualche foto. Vi abbraccio ancora.



Seconda puntata
spedito da: Andrea
Data: sabato, 11 agosto 2012 - ore 21:15


Ciao a tutti! Cerco di evitare d'essere retorico o banale ma mi trovo in un paese dsa film Western chiamato Quillacas. Strade arse e polverose, gente che la conti sulla punta delle dita di una mano, il solito cacatoio dove dormire e l'inferno delle strade boliviane inimmaginabile. Ieri ero in un altro pueblo muy pequeno con la possibilita' di telefonare ma no internet: qui invece accade il contrario. In pratica la Entel (compagnia telefonica) installa postazioni internet nella nazione per aiutare lo "sviluppo". Due parole per dirvi che sta succedendo. Uyuni sembra un miraggio. Le strade asfaltate sono finite ed io ho cambiato itinerario per l'impossibilita' a ciclare quelle che m'ero prefisso. La bici affonda nella sabbia ed oggi ho divuto spingere a mano per un'ora e piu' sotto il sole per arrivare in questo posto dimenticato da Dio. Da qui l'itinerario prevede strade senza sabbia (o almeno si spera) e allora punto drittto alla porta del Salar da nord anziche' da est come da programma (se proprio devo massacrarmi, almeno lo faccio come si deve!). Arrivero' quindi a Tahua e da li' entrero' nel Salar, raggiungero' l'isola centrale e poi puntero' a est per attraversarlo e raggiungere Uyuni da cui dovro' ripensare un po' il tutto per le condizioni delle strade che sono veramente disastrose. Sto andando molto piano, un po' per l'altitudine, un po' per le strade e un po' per il peso che mi porto dietro (inevitabile direi). Ieri 50Km, oggi "solo" 45 ma vi assicuro che di piu' non si puo'. Vi abbraccio tutti da un posto indefinibile, una meraviglia della natura.



always!!!
spedito da: sister
Data: giovedì, 9 agosto 2012 - ore 15:12


nessuna paura!!



Prima puntata
spedito da: Andrea
Data: giovedì, 9 agosto 2012 - ore 14:46


Dunque, vediamo di fare il riassunto della prima puntata: il destino subito mette giù le carte e le tira giù pesanti. In breve: se non decidevo il passaggio temporaneo iniziale non avrei mai incontrato Maude. Se non avessi incontrato Maude non avrei saputo di quale inaudito massacro mi sta aspettando (dopo il Salar). Se non avessi saputo queste preziose info tramandate da un viaggiatore che si è preso la briga di segnalare tutti i punti necessari per l'acqua e cose similari...non l'avrei mai saputo!  È questa l'aura magica che si manifesta ad ogni mio viaggio: coincidenze? Destino? E che ne so, fate voi. Due note: dalle 19 alle 9.30 la temperatura va sotto zero, fa un freddo p-o-l-a-r-e. In compenso nelle rimanenti ore si arde come la legna nel camino! Mi trovo ad Oruro e sto per partire per Uyuni dove conto di arrivare in 3/4 giorni. Sono abbastanza carico anche se continuo ad avere un attenzione maniacale per ogni cosa (persino una busta di plastica diventa uno strumento utile!). Qui i paesaggi fanno paura, il senso di desolazione è pressoché totale, in confronto l'Alaska era un ritrovo di liceali! I villaggi che ho attraversato ieri hanno una povertà dignitosa e terrificante: i bambini sciamano intorno alla mia bici ed io non posso far altro che cedere parte dei dolci che ho in cambusa. Ok, da oggi in poi le comunicazioni cessano per un po' ma state tranquilli: lo sono anch'io... Vvb.



pedala
spedito da: annamaria
Data: giovedì, 9 agosto 2012 - ore 14:24


Anch'io ho paura per quello che tu stai facendo,ma questa è la tua vita !Sia delicata la tua pedalata, sia lieve la tua mente , sia forte il tuo cuore,baci zia Annamaria



always!!!
spedito da: sister!
Data: mercoledì, 8 agosto 2012 - ore 16:7


pedala con il cuore fratello!!! PEDALAAAAAAAA!!!!!!



Ci siamo, tempo zero.
spedito da: Andrea
Data: mercoledì, 8 agosto 2012 - ore 13:41


Fra un'ora lascio La Paz. Stanotte ho dormito pochissimo, ho aperto gli occhi e non c'è stato più verso: immagini, pensieri, adrenalina a fiumi, incognite e anche paura. Sono in tensione al punto giusto. D'altronde sto per andare ad un primo appuntamento, un po' è così no? Sarà dura,lo so, ma so che il "cerchio" come lo chiama mia zia, è ampio e siete la mia marcia in più, in tutti i sensi. Non vi ho mai voluto bene come in questo momento, se possibile. Vi abbraccio uno ad uno. A presto. Andrea.



Bollettino (ordine sparso)
spedito da: Andrea
Data: martedì, 7 agosto 2012 - ore 22:35


Ciao a tutti. Dopo aver visto le pendenze che ci sono per uscire dalla città e anche il caos che regna nell'agglomerato urbano (parlo di come guidano!) e il peso che mi porto dietro, ho deciso di farmi trasportare in pickup fino a fuori La Paz. La strada che prenderò sarà la carretera nacional num 1. La destinazione che segna questo primo pezzo sarà la città di Oruro. Dopodiché si inizia a fare sul serio. Fino a Oruro ci dovrebbero essere stazioni di servizio e agglomerati urbani (sebbene minuscoli) e questo fa si che l'inizio possa essere più tranquillo. Poi si vedrà. Per ora vi abbraccio. Alla prossima.



Il cerchio
spedito da: Andrea
Data: martedì, 7 agosto 2012 - ore 22:25


Pedalo pedalo...domani si comincia, inizia l'avventura. Lo so che il cerchio è grande e questo è molto importante, mi fa un uomo felice. Ti abbraccio forte zia, saluti a tutti



...grande
spedito da: Chiara
Data: martedì, 7 agosto 2012 - ore 22:17


Ciao Andrea ti seguirò in questo bellissimo viaggio. Besos



pedala
spedito da: anna maria
Data: martedì, 7 agosto 2012 - ore 15:0


pedala...e ricordati che grande è il cerchio di chi ti vuole bene.. sei speciale e per questo che il cuore mi batte forte ... baci zia Annamaria



always!!!
spedito da: anonimo
Data: lunedì, 6 agosto 2012 - ore 14:51


incomincia l'avventura! ben arrivato!!!!!!



Grazie
spedito da: Andrea
Data: lunedì, 6 agosto 2012 - ore 13:32


Grazie per i messaggi! Un abbraccio a Franco e alla Sister! A presto.



always!!!
spedito da: anonimo
Data: domenica, 5 agosto 2012 - ore 11:5


...questa è la tua vita, è la tua essenza, è il tuo massacro che fa di te una persona speciale. Non crederai mica di essere normale???????



always!!!
spedito da: anonimo
Data: domenica, 5 agosto 2012 - ore 10:53


buon viaggio campione!



E vai!
spedito da: franco
Data: sabato, 4 agosto 2012 - ore 23:41


Con il cuore scosso, ti invio i me saluti!



>>torna a casa...


On-line dal 28 gennaio 2007 | credits: Andrea De Gruttola | contatti | disclaimer: il materiale riprodotto è di proprietà dell'autore e di tutti coloro che, opportunamente citati, abbiano fornito il consenso all'utilizzo. | Il Numero Imperfetto © 2006 Il Filo Editore S.r.l., Roma - www.ilfiloonline.it | Senza Fine © 2009 AltroMondo Editore, Padova - www.altromondoeditore.com