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Di solito "non", però stavolta...
spedito da: Andrea
Data: lunedì, 7 settembre 2009 - ore 7:20



...due righe le devo scrivere, se non altro per dovere.
Ovviamente trovate la notizia un po', come dire, "nascosta", però è vera: la Gabanelli e tutta la redazione di Report è stata privata della copertura giudiziaria per le eventuali spese legali cui vanno incontro con le loro inchieste "scomode".
Non è tutto: è stata deferita anche dal sedicente "comitato etico della RAI" per la puntata sulla social card.
Morale della favola: stanno cercando di tapparle la bocca, nè più nè meno come Santoro (al di là del tenore conduttivo).
Ora, sorvolando sulle ormai innumerevoli porcherie che il Silvio nazionale compie a destra e a manca (e non mi riferisco alla sua vita privata che può fare come cazzo gli pare) e premettendo che io li ammazzerei tutti (e quando dico ammazzerei parlo di togliere loro la vita) mi chiedo quanti ancora hanno il coraggio di parlare di democrazia e libertà in questo paese (ma un po' anche in tutti gli altri). Come e chi ha ancora voglia di usare le parole per combattere questo schifo; chi si imbarca ancora nel "confronto politico" o "nel nobile terreno politico del confronto d'idee"; chi si accalca sudato ad applaudire leader (politici) ai loro discorsi infarciti di retorica e di effetto completamente nullo. Soprattutto: da dove dovrebbe arrivare l'alternativa a queste teste di cazzo di destra? Da altrettante teste di cazzo di sinistra?
Dunque, che il "sogno" (o "grande sogno" come recita Placido) sia stato un fallimento lo si sapeva già negli anni sessanta/settanta quando ancora c'era un proletariato. Oggi la cosa suona di un ridicolo insostenibile. Di contro, la destra nera pure è una grossa minchiata perchè di fondo si tratta di inculare i deboli e far prevaricare la forza bruta a favore di altri forti bruti.
Benissimo. Soluzione? Una lotta anarchica dal basso; senza bandiere se non quella della sopravvivenza. Fuoco a volontà contro i pochi che tirano le fila della moltitudine disperata.
Poi penso: ma davvero si può dare fiducia all'essere umano in una situazione come questa? Naaa, probabilmente si inventerebbe qualche altra stronzata per far fallire anche una nobile causa come questa.
E allora che fare? Indignarsi, tanto per cominciare. Non infilare quella cazzo di testa nella sabbia. Farsi domande, non smettere mai di essere curiosi. Ascoltare più fonti e quando non si è soddisfatti cercare ancora e se non basta andare di persona sui luoghi. Infine, coinvolgere gli altri come noi, cercare di fare unione ma attenzione, sempre per la comprensione dei fatti non per l'aggregazione a fine di un altro potere che andrebbe a marcire come gli attuali. E, infine, se tutto ciò non bastasse, bè, allora iniziare a sparare ma...
Ieri Michael Moore, intervistato dal Mollicone, ha chiuso dicendo che finchè la gente non si incazzerà come lui, ben poco potrà accadere.
E io mi chiedo: ma se la gente s'incazzasse davvero, inpugnerebbe soltanto una telecamera?
E forza sù, che ad andare avanti così, forse forse ci si incazza davvero.
O no?

commenti: 1

>>torna a casa...


Calderone mediatico
spedito da: Gennaro
Data: domenica, 20 settembre 2009 - ore 18:55


Indignarsi sarebbe il minimo, la trasmissione Report è stata svilita, non è stata ancora eliminata dal palinsesto, ma credo che l'obiettivo potrebbe arrivare proprio minando la forza dell'informazione libera. Senza copertura giudiziaria, i toni diverranno minori. La trasmissione aveva un approccio forte, legava parole ad immagini suscitando sentimenti di indignazione, scandalo, ammirazione. Lo spettatore si riconosceva nelle realtà descritte o semplicemente le riconosceva. In altri casi era, finalmente, messo in condizione di vedere cosa ci fosse sotto la copertura fittizia del nostro mondo laccato d'oro. Se dovesse venir meno ciò la trasmissione perderà l'unicità, la diversità che la contraddistingueva, rientrando nel calderone mediatico qualunquista. Per il resto al momento in Italia alternative a destra e sinistra non ce ne sono, per distrarci da tutto ciò stanno mettendo in discussione l'unità d'Italia con partiti del nord e del sud. Ma cosa cambia? Forse i nomi, le alleanze tra schieramenti, ma non le persone che propongono queste iniziative. Indignarsi sarebbe il minimo, un'altro passo potrebbe essere impegnarsi nell'avere una maggiore integrità morale.



>>torna a casa...


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