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Tutti a casa
spedito da: Andrea
Data: giovedì, 17 ottobre 2013 - ore 13:7
Qui ho finito, e' tempo di tornarmene da dove sono venuto. Faccio un passo indietro per osservare cio' che ho fatto: bene devo dire, molto soddisfatto. Stirato nei nervi come poche volte in vita mia ma contento. Domani sgommo da Melbourne per fare un viaggio di 27 ore complessive fino a Milano. Troppe direi ma meno di cosi' non si puo' fare a quanto pare...nel passeggiare stasera attraverso la citta', immergendomi di nuovo in quel crogiolo di razze e colori e lingue di cui scrivevo l'altra volta, ho fatto un bel down-under come si deve, di quelli che mi vengono ogni volta che bevo birra a stomaco vuoto (m'ero ripromesso di non farlo piu' ma evidentemente non sono molto coerente). La sensazione mi porta a riflettere in troppe direzioni, cosi' non vedo l'ora di rimettermi in marcia e tornare a casa dove riesco a controllare meglio l'emotivita'. Ieri sera il buon Sebastian mi trattiene per l'ultimo sorso al bar dell'albergo e mi chiede il segreto del successo (di risultati) del team italiano all'interno delle country mondiali, mi chiede se c'e' davvero un segreto poi o non sia semplicemente altro. Ascolto compiaciuto la domanda e al momento di rispondere non mi trovo pronto come credevo. E' pur sempre un tedesco Seb, brav'uomo devo dire, ma con quegli interrogativi che hanno tutti i tedeschi verso i mangiaspaghetti. Cosi' ho un sussulto e gli racconto che i magnifici venti di Cormano sono quello che l'Italia sta cercando di mettere in campo per far fuori le merde che ci hanno portato a questo punto. Gli racconto dell'abnegazione quotidiana, dell'onesta' intelletuale e del rispetto che ci portiamo dentro; che siamo come una piccola squadra di soldati che combattono una guerra senza armi. Agiamo di professione, con tutte le cose migliori e trasparenti che abbiamo. Ed e' il nostro contributo contro lo sfascio, morale e di intenti. Siamo gente onesta e rispettosa, nient'altro. E vaffanculo ci vogliamo bene. Il crucco tracanna quello che gli rimane nella pinta, mi fa cenno d'aver capito e sorride. Dopodiche' mi mostra delle foto della maratona di Berlino alla quale ha partecipato. Ed io gli dico che e' bello fare qualcosa che non sia solo lavorare, avere un progetto. Alla fine del discorso, si conviene entrambi che tutto deve essere in equilibrio nella vita, quest'e' quanto. Scolo anche io il bicchiere e ce ne andiamo a nanna. Chissa' se tornero' piu' da queste parti, chi puo' dirlo, ma intanto, signori, direi che va bene rientrare. Alla prossima.
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>>torna a casa...
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