Su un treno
spedito da: Andrea
Data: domenica, 20 luglio 2014 - ore 17:54
C'era un desiderio definitivo nel suo sguardo. Quell'attesa nei suoi occhi afferravano senza una reale via di scampo. Un movimento morbido viaggiava a onde nelle vene e nulla che non appartenesse al mondo reale, in quel momento, lì, stretta e sospesa tra la gente, avrebbe avuto ragione d'essere. Se qualche molecola di felicità avesse danzato nell'aria, nessuno ne sarebbe stato immune perchè lei era totalmente priva della consapevolezza del suo dono. Ed è per questo che, in fondo, neanche sapeva di far male. Ma cosa non avrebbe potuto attirare attenzione, chi sarebbe stato così distratto mentre l'universo tramava nell'attesa che qualcuno ne svelasse il suo agire. E invece lei era sempre lì, leggera, vestita di blu, a guardarsi intorno appoggiando delicatezza su tutto e tutti. Dall'altra parte del mondo la distanza era comunque troppa per tentare di afferrare. Così, come sempre, tutto scorreva sotto, lasciando il tracciato corroso e commosso per un'ideale che come tale rimaneva e che nemmeno la forma più onesta del desiderio avrebbe potuto salvare. Il muro era solido e dall'altra parte lei continuava ad attendere, fantasticando chissà quali emozioni, chissà quali desideri. Mentre i paesaggi andavano e il cielo rimboccava le coperte ai sogni.
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