Domanda
spedito da: Andrea
Data: giovedì, 28 agosto 2014 - ore 18:44
E la strada? Che fa adesso la strada che noialtri abbiamo smesso di solcarla con un intento più o meno indagabile e, parrebbe, nobile? Ci ha lasciato fare, come sempre, s'è presa un po' di noi km dopo km e c'ha permesso di liberare le nostre energie, scatenare le nostre forze, sgretolare le nostre debolezze. La strada ci ha reso più forti. Ritorneranno le piogge, il gelo dell'inverno aprirà altre crepe in quegli asfalti lisi delle strade secondarie, altra vita ci scorrerà sopra mentre noi saremo da qualche parte, al chiuso, ricaricando il nostro desiderio di libertà. E ci verrà in mente quel particolare cartello stradale o quella curva arrugginita di guardrail perché quando li abbiamo doppiati stavamo pensando a qualcosa a noi caro, per noi fondamentale.
Martini, appena scomparso, diceva della bicicletta che era stupendo il fatto che la mente fosse libera di pensare durante la pedalata. L'abbiamo fatto, di certo, rimanendo aggrappati ad un concetto costruttivo, che ci migliorasse, ci rendesse uomini ancora e di più consapevoli.
Ma la strada è ancora là. Ci aspetta, suppongo, fino alla prossima chiamata.
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