Di domenica pomeriggio (e ancora)
spedito da: Andrea
Data: domenica, 23 novembre 2014 - ore 17:47
Farsi chiacchierate come quelle di ieri sera o di oggi, dinanzi buon cibo, con persone di spessore che non si trovano così spesso, muoversi come le pedine di una scacchiera facendo un particolare gioco stile battaglia navale, incasellandosi tra eventi più o meno di formazione, bè, lasciatemi dire che fa bene all'anima. Per carità, uno come me alla festa non c'è mai arrivato a ben vedere ma non è bello vedere persone cui si vuole bene uscire dal locale da sole, non più accompagnate come all'entrata. Chissà che passa nella testa di questa generazione, di cui faccio deplorevolmente parte, nel non sapersi mantenere affetti e traguardi, sempre ad andare oltre quando, probabilmente, un oltre non esiste. Che tristezza prenderne coscienza, non poter far nulla per cambiare tale atteggiamento, mentre le domeniche pomeriggio scivolano via schiumando con la rabbia dei sopracitati. Eppure mantenere sarebbe stata e, sarebbe, la scelta più opportuna, soprattutto a lungo termine. Quanta saggezza sprecata nel non aver afferrato il senso al momento giusto, non essere stati pronti quando la felicità ci si è palesata condensata e compressa in un punto troppo piccolo per potersene accorgere. E intanto riprendiamo a cercare con sempre minore entusiasmo, come una candela che muore nel buio di una galleria senza uscita. Ci hanno fottuto perbene mi verrebbe da dire; onore e gloria a chi è rimasto su un piano più pragmatico. Al momento, il vantaggio sta a voi. Andiamo avanti che la partita non è ancora finita, anche se alcuni di noi in campo non ci hanno mai neanche messo piede.
commenti: 0
>>torna a casa...
|