Tirare
spedito da: Andrea
Data: giovedì, 12 febbraio 2015 - ore 21:1
Una lezione, LA lezione, l'abbiamo vissuta certamente tutti, imparata senz'altro. Ma quanto vantaggio ci fa crederci ignoranti quando serve richiamare quel senso acquisito di cui sopra? Sembrerebbe tanto, praticamente tutto. Liquideremmo tutto troppo celermente, più di quanto le necessità "sociali" pretenderebbero; bisogna sfumare il ricordo, violentare la propria saggezza, perchè di questo si parla, un superiore significato acquisito, un senso logico che seppure colorato dall'emotività, pur sempre raggiunto resti ignorato, annullato nel suo valore. Andrebbe tutto bene, giustificato e appagante, un voltare pagina senza piegature. I coerenti lo chiamano andare avanti, ne fanno colonna portante dell'esistere, gli ignavi, gli annoiati e gli ipocondriaci invece ipocritamente la chiamano rifiuto al dinamismo, il fottutissimo non mettere se stessi in gioco, come se ci fosse da divertirsi là fuori mentre è in corso una maledettissima guerra, sissignore, un conflitto di proporzioni immani, che priva del fragore delle bombe e dello sciaquettio del sangue versato, pare depotenziarsi a dispetto di ogni secondo nel quale muoriamo poco alla volta, dal di dentro, squartati dal silenzio di parole dolci, dall'assenza di un abbraccio in cui difendersi, da un nucleo di un universo umano nel quale farsi risucchiare. E così ce ne andiamo, ci consumiamo come candele che bruciano nelle ghiacciaie e più facciamo passi all'apparenza avanti per trovare la pace e riunire gli istinti atrofizzati, più mettiamo distanza, allontanandoci dalla salvezza. Restare a guardare non serve, pensare sembrerebbe la via maestra per la sofferenza certa, perchè da nessuna parte la comprensione porta a quanto pare, che l'ignoranza parrebbe l'unica arma con la quale difendersi.
Ma possiamo davvero ignorare, ignorarCi? No, non lo facciamo, quelli che ci credono ancora no di certo. E continuiamo ad andare, a riunirci per resistere mentre tutto attorno è un raccontarsi ciò che serve alle anime deboli per trascinarsi attraverso le giornate.
Per sopravvivere.
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