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Un cielo nero.
spedito da: Andrea
Data: sabato, 7 novembre 2009 - ore 23:29


...è senza immaginazione, senza speranza. Alzo gli occhi al cielo stanotte e non vedo stelle. In realtà ci sono ma io non le vedo, è questo il punto.
A quanto pare l'ottimismo guida l'agire di molta gente. Io, chissà perchè, lo rifuggo sistematicamente. E' un vecchio adagio, temo, da quando ero ragazzino: il pessismista non rimane mai deluso dato che pensa sempre al peggio. Invece, crescendo, ho imparato che pur se sei pronto ad aspettarti il peggio, anche se l'hai atteso con fatalismo, alla fine ci rimani sempre e comunque male.
E allora mi dico che sono stanco di capire sempre tutto, stanco di non avere sorprese che mi facciano emozionare, stanco di prevedere tutto e non essere mai smentito.
Signori, mi sono veramente rotto il cazzo e vorrei spaccare tutto anche se mi sento chiuso in un angolo.
Ho preso a bordo un autostoppista. Sulle prime non voleva salire sulla mia auto eppure vi garantisco che è un'auto pulita, ben tenuta, senza puzze o odori strani, eppure l'autostoppista non ne voleva sapere di salire. Poi, ho fatto qualche metro con lui al fianco, mentre aveva preso a camminare per chissà dove, l'ho intortato di chiacchiere e alla fine s'è convinto ed è salito. Devo dire che è proprio una bella ragazza ed io, di solito, non prendo mai nessuno a bordo se non per brevi tragitti. E' questo il punto, è un tragitto breve anche questo probabilmente, eppure, chissà perchè, per il solo fatto che questo è il primo autostoppista che ho convinto io a salire, allora il viaggio debba essere necessariamente più lungo del solito. Sto commettendo un grave errore di valutazione pensando ciò. Però, il mio lavoro è sempre solitario, la mia vita è solitaria, e allora una persona al fianco con cui fare un po' di strada è sempre un piacere. Soprattutto se l'autostoppista in questione ha dei bei argomenti ed è un piacere parlare con lei. Comincio a pensare che sarà un dispiacere oltre che un peccato, quando scenderà dall'auto. E credo che questo pensiero m'accompagnerà per parecchi chilometri una volta che ciò accadrà...
Il cielo stanotte è veramente come il petrolio, credetemi, non vi sto dicendo stronzate.

commenti: 1

>>torna a casa...


Un auto senza apostrofo
spedito da: Gennaro
Data: martedì, 10 novembre 2009 - ore 14:47


Ciao, oggi sono a casa in quanto ho un forte raffreddore e per precauzione il medico mi ha dato un pò di riposo casalingo. Allora mi sono messo a scrivere qualcosa riguardo il tuo libro appena pubblicato, che come sai ho divorato in 24 ore. Aprendo il tuo blog scorro sempre per vedere gli ultimi post ed ho letto anche "Un cielo nero", la comprensione per chi fa un lavoro solitario pur vedendo e incontrando tante persone te la concedo tutta. Ore e ore in un'auto a girare per la penisola con un unica compagna, la solitudine. Il gioco con cui descrivi che hai preso a bordo "un autostoppista" addirittura convincendolo a salire nella tua auto pulita e ben tenuta, per poi dirci che "un autostoppista" era proprio "una bella ragazza" mi trasmette un senso di insicurezza. Sentire la solitudine che ti accompagna così fedelmente da desiderare di esserne tradito è una cosa comprensibile, comunicare di aver preso a bordo un autostoppista, che per qualcuno che legge può essere anche una bella cosa, magari perchè fa autostop, è una cosa diversa soprattutto se cerchi di venderci il fatto che l'hai convinto a salire come se volessi tradire la solitudine che ti accompagnava. E invece no, avevi voglia di gnocca, di fica, di osservare i suoi argomenti. La solitudine è rimasta lì accanto, sotto un cielo nero come il petrolio. Forse la "macchina pulita, ben tenuta, senza puzze e odori strani" non è altro che un cielo nero che nasconde lo splendore delle stelle, senza di quelli forse non avresti dovuto convincere nessuno e saresti stato meno solo. (...forse)



>>torna a casa...


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