Radan...
spedito da: Andrea
Data: martedì, 24 ottobre 2017 - ore 19:31
“Vedendola andar via, di nuovo, dopo tanti anni, guadagnare metri in quel viale grigio picchettato da alberi anch’essi grigi e spenti come se avessero succhiato via la luce tutt’attorno, mi resi conto che non era mai andata via davvero ma soltanto adesso lo stava facendo in modo definitivo, assoluto; fino ad ora s’era acquattata in un angolo del cuore e sebbene io avessi sovente guardato in quella direzione mai, posso giurarlo, mai l’avevo vista li’ celata ad arte tra le pieghe del posto a me piu’ caro. Quanto tempo era rimasta li’, in silenzio, senza mai farsi sentire, quante volte mi aveva osservato fare stupidaggini a binario morto, per altre donne immeritevoli di qualunque slancio da parte mia, anche il minimo, quante?...
E adesso sfumava via, in mezzo a quella nebbia opaca che pareva mangiarsi tutto, divorare qualsiasi afflato di umana provenienza. Ed io, ancora una volta, a sorprendermi con inevitabile ritardo, di quanto poco accorti siamo di fronte alle cose semplici e di quanta acida retorica ci assalga quando prendiamo coscienza del passo indietro che non abbiamo saputo colmare tempestivamente.”
R. Teotgaldreu “Lettere del periodo praghese”.
commenti: 0
>>torna a casa...
|