Comunque in giro.
spedito da: Andrea
Data: martedì, 16 novembre 2010 - ore 22:35
Scosto la tendina simil-ricamata a mano e di sotto c'è la piazza di San Michele.
Un ulteriore tentativo di fermare 'sta carambola inarrestabile che stavolta mi porta a
Schawbisch Hall nel cuore di una regione tedesca in-pronunciabile. La chiesa che ho di fronte, che sormonta la piazza da una scalinata che sembra non
finire mai, ha il nome del santo sopracitato. Tutt'intorno casette in stile appunto germanico (stile heidi per intenderci) con il porfido perennemente lucido dall'umidità
e dalle piogge che qui cadono a getto continuo. E' sera, dopo l'ennesima cena forzata dal concetto nefasto di team building (stavolta cinese, diosanto...) scosto la tenda e apro
l'ombrello sotto una pioggia di bugie e verità che cercano di macchiare il mio presente e il mio futuro.
Nulla di misterioso o epocale ma senz'altro da maneggiare, questo sì, mentre s'addensano timori da uomo in corsa verso il futuro, da un uomo che non deve dimenticare quanto accaduto quest'estate. Perchè il ricordo può spingere oltre, di sicuro. L'oblio, di contro, stroncherebbe ogni afflato di slancio.
E che qua, a Schawbisch, è notte, quest'è; e si sa, quando il buio plana sulle cose, l'assenza di luce cancella le ombre. E tutto diventa scuro, piatto e senza dimensione.
Quest'è, nient'altro.
Come sempre.
A.
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