Concetti universali
spedito da: Andrea
Data: domenica, 21 novembre 2010 - ore 11:53
C'è un'altra solitudine
Che molti muoiono senza aver mai conosciuto
Non è una mancanza di amici a causarla...
Ma la natura,
a volte,
a volte il pensiero.
E chiunque ne è colpito
E' più ricco di quanto possano rivelare
I numeri mortali.
Quella riportata in alto, è la citazione a margine del racconto "Un'altra solitudine" di Simona Vinci facente parte della raccolta "Sei fuori posto"; pezzo già pubblicato in precedenza nella raccolta "Corti di Carta" per il Corriere della Sera.
Io non so la citazione della Dickinson da quale opera provenga ma so il modo devastante con la quale mi ha colpito. Per molto tempo sono andato alla ricerca di un qualche modo per spiegare alla gente, ai miei cari e a chiunque altro mi chiedesse, i motivi per i quali sono sempre stato affascinato dai viaggi in solitaria. Non sono mai stato bravo a trasmetterlo il concetto, forse proprio perchè non era chiaro neanche a me, però queste righe della Dickinson/Vinci, posso assurgerle a manifesto di quanto mi sia appartenuto e mi appartenga ancora, alle volte, questo concetto a me caro di comprensione del proprio posto nel mondo.
Al di là di ogni superficiale discorso di egoismo, immaturità ed altre cazzate simili che chiunque altro non sia in grado di competere con se stesso mette ad alibi della sua incomprensione, mi coccolo all'interno di quelle righe e di quelle parole, come fossero un approdo sicuro alle mie inquietudini. Si sposano perfettamente con le mie memorie da viaggiatore romantico e perennemente in fuga e alla ricerca del ritorno allo stesso tempo. Scendendo poi nelle righe della Vinci un po' si perde quest'assolutezza sublime della prosa sintetica della Dickinson e si scende di più sul vissuto, sugli obblighi del lavoro, della famiglia e di quant'altro possa rappresentare un ostacolo alla propria voglia di libertà che alle volte colpisce la maggiorparte delle persone in cerca di risposte.
Mi rassicuro, in quest'albergo che mi ospita in terra teutonica, alla lettura di quelle righe e al contempo mi addolcisco con una malinconia che conosco bene e che mi fa essere quello che sono e che mi piace sapere che è sempre lì a tener viva la memoria delle radici e l'amore per tutto ciò che ho compiuto in vita mia. Dopodichè scenderò a prendere un'insalata al ristorante dabbasso, berrò una piccola birra e tornerò in camera a leggere dopo aver fatto due passi per stradine di ciottoli inerpicate tra vicoli che odorano di un passato lontano.
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