PIETRE MILIARI
Chi, come me, arriva ad esprimersi in una forma d'arte, non può non indagare la genesi del suo immaginario. Da dove vengo? Questa è la domanda che mi
sono posto e alla quale ho cercato di dare un risposta. Poichè la metafora della strada non mi abbandona mai, la pietra miliare diventa, nel gioco delle
immagini al richiamo, l'oggetto che segna il percorso, ti dice la distanza e la tappa d'arrivo. Dunque ho riportato quelli che sono gli incontri da me
vissuti, con contenuti emozionali importanti. Naturalmente sarebbro moltissimi ma qui ho riportato quelli degni di nota. Va da sè che le persone sono escluse da questo discorso, vuoi per ragioni di privacy, vuoi perchè
occuperebbero tutta la sezione. Le persone non sono mai paragonabili alle cose, in nessun caso. Qui parlo di cose, non persone. Ma indiscutibilemente
fondamentali.
>>torna a casa...
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La bicicletta. La ragione, la forza, l'abnegazione, il sacrificio che ti allinea con lo spirito del mondo. E' la base di tutto, il punto primario di
tutto ciò che sono. Anche se oramai certi atteggiamenti sembrano insondabili e, a ritroso, pare non poter arrivare a nulla. E mi fermo dinanzi a vicoli
ciechi credendo di aver sbagliato strada. Invece il percorso fino alla genesi esiste, ma è saldo e radicato talmente in fondo da non poter essere più compiuto.
Non c'è luogo che mi sia appartenuto che le ruote della mia bicicletta non abbiano attraversato. Il tutto condito dal solito sudore, dai panni umidi e
dalle gambe forti e nervose. La bicicletta è simbolo di conoscenza e con esso del viaggio come mezzo per perseguirla.
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...se ti ci metti, puoi raggiungere qualsiasi risultato...
Locandina di Ritorno al Futuro I [immagine: Internet]
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Comprai la musicassetta nel 1988 quando frequentavo qualche lezione privata di chitarra. Il mio maestro mi consigliò quest'album ed io seguii la dritta.
Non parlo dello stile di Albert Lee nè del genere musicale che rappresenta, non è quello che mi interessa. Piuttosto trovai questo pezzo, Monte Nido,
un assolo di pianoforte, il primo che ascoltavo davvero in vita mia. Sarebbero seguiti Keith Jarret, Michael Nyman, Wim Mertens, Ludovico Einaudi
e Giovanni Allevi ma quel pezzo è stato il primo e si fuse letteralmente con il mio spirito. Ricopiai il nastro su altre tre cassette per paura di
perderlo o rovinarlo tante le volte che l'ascoltai. A tutt'oggi non posseggo ancora il cd di Gagged but not bound. Ho ancora quella cassetta.
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Copertina del numero zero de: Il Corvo [immagine: Internet]
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Mio padre aveva questa abitudine di regalarmi libri a Natale. Ogni anno, sotto l'albero, trovavo due, tre pacchetti che contenevano libri. Sicuramente
mi ha aiutato a fomentare questa passione, dato che scrittura e lettura sono praticamente inscindibili. Così, il Natale del 1998 mi ritrovai tra le mani
questo libro scritto da Least Heat-Moon, Strade Blu che già nel titolo mi suscitò curiosità. Dopodichè lo lessi in un paio di giorni e nessuna strada fu
più come le altre, nessun'idea di libertà fu più aderente alla filosofia di quel libro. Il misterioso fascino dell'America di provincia, quella fuori
dai circuiti turistici dozzinali, mi entrò dentro come una spina che non sono più riuscito a tirar via. Vivo ancora nel sogno di percorrere una strada
blu. Ad oggi, non sono mai stato negli States.
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...Sembra assurdo appoggiarsi a uno stelo d'erba, ma se ci credi alle volte può reggerti...
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E' stato il primo vero romanzo letterario che ho letto. Era di mia madre, un regalo di un'amica. Io me lo feci prestare, in quel periodo ero curioso e
onnivoro a livello letterario. Cercavo qualunque cosa da leggere pur di ampliare la mia conoscenza delle opere moderne. Lessi Anime alla Deriva tutto
d'un fiato, dopodichè mi incuriosii, come sempre faccio, alla biografia dello scrittore. Scoprire che Mason aveva diciannove anni quando scrisse il romanzo mi fece venire i brividi
addosso. In Italia si sono succeduti moltissimi manifesti generazionali: "Jack Frusciante è uscito dal gruppo", "Due di due", "Gli anni struggenti"
fino a "Tre metri sopra il cielo". Anime alla deriva è veramente un gradino sopra. Gran parte dell'ispirazione de Il Numero Imperfetto, prende spunto
dal romanzo dello scrittore sudafricano.
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...La prima regola del fight club è che non si parla del fight club...
Locandina del film Fight Club [immagine: internet]
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Mi pare sia stato Emanuele. Il buon vecchio Lele mi passa questi cd con su questa cover di Fields of Gold di Sting cantata da questa ragazza, Eva Cassidy.
Fin qui niente di che. Il punto è che mi ritrovai a far rotolare lacrimoni caldi sul mio volto in una sera d'estate semplicemente ascoltando quel pezzo.
Probabilmente fu la voce, nient'altro, dato che l'arrangiamento era veramente elementare. Fattostà che non mi ero mai commosso per una canzone senza
averla legata a qualcuno. In questo caso fu semplicemente la voce di Eva. Poi, lo stesso Emanuele, mosso dai miei commenti entusiasti sulla giovane
singer statunitense, mi mandò via posta un articolo che parlava di lei. Venni così a scoprire che la Cassidy era morta all'età di 33 anni, e che solo dopo
sette anni la madre aveva acconsentito a che venisse pubblicato un album postumo. Un angelo, pensai, quella era la voce di un angelo.
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Locandina dei film: Prima dell'alba [immagine: internet]
..."Stasera andiamo all'Everyman, dobbiamo assolutamente vedere un film"...
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>>torna a casa...
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...ho imparato ad andare in bicicletta a quattro anni, in uno spiazzo antistante il macello comunale di Pignola...
Sulla strada per Landmanalaugar, Islanda agosto 2005 [foto: Dimitri Pliszczak]
...ho visto luoghi talmente incontenibili nella loro natura che ho rischiato di esplodere cercando di farli miei...
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Sarà stata l'età (11 anni) con tutta quella coltura visionaria propria dei ragazzini, ma non ricordo un'opera di fantasia che più mi abbia colpito
come il film di Robert Zemeckis. Ho visto il film più di venti volte e ricordo quasi tutti i dialoghi a memoria. Non so spiegare ma sento che quella
scoperta così leggera e divertente ma al contempo affascinante come può esserlo solo il viaggio nel tempo, ha operato su di me uno stimolo alla fantasia
che proprio oggi sento essere le fondamenta della mia visionarietà nella costruzione di realtà parallele da raccontare.
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Copertina del CD Gagged but not bound [immagine: Internet]
..."ma perchè sei così triste?", "Lascia perdere e ascolta"...
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Era l'autunno del '94 ed era il mio secondo anno d'università. Napoli non mi piaceva e andavo facendo mia la convinzione che l'università fosse
davvero impresa ardua. Un pomeriggio, all'uscita dalla mensa, mi ritrovai davanti l'edicola di via Terracina a sbirciare i fumetti di cui ero patito.
Mi cadde l'occhio su questa storia dark americana, che sarebbe durata per tre numeri soltanto dopodichè basta. Mi piaceva l'idea di una storia finita, non
le solite interminabili saghe italiane. Così lo comprai per 3000 lire. Non ho idea di quante volte io l'abbia letto, ed ogni volta provavo le stesse emozioni amplificate
e raffinate dai dettagli e dalla storia che c'era dietro la creazione del personaggio. Quei freddi muri di Fuorigrotta si intrisero di un'emozione
incredibile e speciale. E' stato uno dei mattoni con il quale rinforzare la mia idea dell'amore e della morte. Il film è storia a sè, scadente e commerciale.
I disegni di O'Barr, quelli restano in eterno.
..."ti amerò per sempre", "solo per sempre?", "per sempre ed oltre"...
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..."I sogni occupano molto spazio?", "Tutto quello che gli si dà"...
Copertina del libro: Strade Blu [immagine: Internet]
..."I ricordi sono una specie di punto d'arrivo". Può darsi. E forse, in fondo, sono anche l'unica cosa che possiamo considerare davvero nostra.
I ricordi sono per tutti la dimensione finale, e per alcuni la sola cosa che esista...
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Qui entriamo veramente nel mito. Me lo ricordo bene il momento, quando quell'uomo ormai leggenda del direttore Gennaro Capone, mi chiese se volessi
partecipare al giornalino universitario da lui creato e che avevo avuto già modo di leggere. Fu un momento cardine perchè Break è stato come un colonna
sonora per un film. Ha accompagnato gli anni di università scandendone il ritmo e generando emozioni e dibattiti. C'erano le sere passate davanti al computer
per l'impaginazione e le correzioni degli articoli. C'era questo spirito di cameratismo come una vera e propria redazione clandestina sovversiva. Ma noi,
di sovversivo, abbiamo avuto solo la volontà di portare un sorriso sui volti tirati e sofferenti degli studenti. Quegli stessi studenti che oggi sono
i miei migliori amici. Il progetto finì sul web, ma sebbene la tecnologia spingesse in quel senso, è come se Break dovesse vivere solo su carta; soprattutto,
dovesse vivere solo in quel periodo, ricordato oggi con una nostalgia incontenibile e che, alle volte, strappa anche una lacrima di commozione.
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...Non avendo mai conosciuto altro, non possono desiderare molto più di quello che hanno. A volte
l'ignoranza è davvero una condizione beata. Per alcuni tipi di persone....
Copertina del libro: Anime alla Deriva [immagine: Internet]
...Avevo torto. Nessun amore vale tanto. Nessun essere umano è degno della nostra totale
abnegazione. Ma allora non lo sapevo;...
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Qui c'è la svolta. Quello che sarebbe diventato il mio scrittore preferito, l'ho conosciuto al contrario, con un film tratto dal suo primo romanzo.
Ero andato al cinema con Diego, un mio coinquilino universitario, grande personaggio. Scegliemmo un cinema al centro di Napoli e andammo a vedere questo
film di David Fincher con Brad Pitt ed Edward Norton. Già nella pausa tra i due tempi, capii che c'era qualcosa che mi stava sconvolgendo dentro. Alla
fine del film, io e Diego non riuscivamo neanche a parlare. Sembrava che al primo stimolo avremmo potuto scatenare una rissa. Se qualcuno c'avesse chiesto
l'orario, l'avremmo ammazzato di botte. Rividi il film in videocassetta e scoprii che c'era un romanzo dietro, come ogni film decente. Corsi a comprarlo
e lo lessi scoprendo che la legge "libro batte film" è davvero una regola, senza eccezioni. Lessi tutti i romanzi dello scrittore statunitense e lo
seguo come si segue un piccolo mito. O il culto, come viene definita la sua scrittura. La visionarietà di Palahniuk mi è entrata dentro. E' sta dando
i suoi frutti.
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...I never made promises lightly....
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Questa è l'utlima in ordine di tempo, la più recente. Parliamo dell'agosto 2004. Sono andato a Londra, con vari intenti, tutti puntualmente disattesi.
Lo "Zio" Paul, però, aveva l'asso nella manica e per cominciare il mio mese britannico, mi trascina in un cinemino di Hampstead a vedere "Before Sunrise"
in lingua originale. Io c'avrò capito sì e no il venti percento del film, ma come al solito ebbi la giusta intuizione. Tornato in Italia mi vidi il film
in italiano e quell'intuizione ebbe conferma: un sogno sentimentale come non ne avevo mai visti. Dopodichè è stato "Before Sunset", il seguito, dieci anni
dopo nella finzione come nella realtà. E Julie Delpy ed Ethan Hawke erano ancora lì, come il primo film. Qui si parla di conferme agli ideali
sentimentali e di realismo esistenziale. Così come mi piacerebbe che fosse.
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Locandina dei film: Prima del tramonto [immagine: internet]
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On-line dal 28 gennaio 2007 | credits: Andrea De Gruttola | contatti | disclaimer: il materiale riprodotto è di proprietà dell'autore e di tutti coloro che, opportunamente citati, abbiano fornito il consenso all'utilizzo. |
Il Numero Imperfetto © 2006 Il Filo Editore S.r.l., Roma - www.ilfiloonline.it |
Senza Fine © 2009 AltroMondo Editore, Padova - www.altromondoeditore.com
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