ALASKA in bicicletta.
L'idea non è nuova.
Già nella primavera del 2006 venne fuori il desiderio di esplorare una delle frontiere più estreme, forse "la frontiera" per eccellenza.
Il punto è che per varie vicissitudini la cosa saltò e ripiegai per un ben più sentimental/bucolico Milano-Londra attraverso Parigi e Bruxelles.
Per carità, bel viaggio, ma fu l'ultimo in bicicletta prima del biennio "sabbatico" motociclistico che pareva aver sancito il definitivo lascito ciclistico.
E invece, come tutte le cose che hanno la forza di sentimenti alle volte ampiamente oscuri anche a chi li porta in dote, di nuovo in bici,
di nuovo al Nord come i vecchi tempi. E così, ripresa la scatola nella quale avevo archiviato tutto il materiale per la spedizione, non
ho fatto altro che riorganizzare ed aggiornare le informazioni. Ed eccomi qua, a meno di un mese dalla partenza per quello che
si preannuncia il Viaggio della mia esistenza.
A destra è mostrato l'itinerario che si snoderà da sud a nord attraversando, tagliando precisamente, l'Alaska dall'Oceano Pacifico
fino al Mar di Beaufort. I chilometri totali previsti sono all'incirca 1600 con metà itinerario su asfalto e metà su sterrato.
Le tappe fondamentali che appaiono anche nella mappa sulla destra sono:
A - Anchorage
B - Cantwell (inizio della Denali HighWay #8)
C - Paxson (fine della #8)
D - Fairbanks (inizio della Dalton HighWay #11)
E - DeadHorse (fine della #11)
L'atterraggio ad Anchorage è previsto per la serata (USA) del 26 luglio 2010. Il giorno dopo è prevista la partenza. Da una prima stima di
itinerario conto di arrivare a DeadHorse entro il 19 di agosto per poi prendere i voli necessari al rientro in Italia.
In breve, i macro tratti saranno così strutturati:
A-B circa 380km principalmente lungo la George Parks Hwy #3 subito dopo essere usciti da Anchorage.
B-C è la Denali Hwy #8, il primo tratto nel selvaggio interno. Circa 215km di totale sterrato ghiaioso su una delle strade più belle d'Alaska.
C-D arrivo a Fairbanks, l'ultimo avamposto, seconda città del paese e ultima prima del balzo nel Bush. 290km di Richardson Hwy #4.
D-E, l'ultimo tratto, il più duro, da Fairbanks a DeadHorse, lungo la leggendaria Dalton Hwy #11. 666km (il numero del diavolo per la cabala...!)
di sterrato intervallato da radi e brevi tratti asfaltati. Solo tre punti di ristoro e, soprattutto le steep climbs, saliscendi appesi e continui
che spezzano il ritmo in maniera irreversibile. Arriverò a DeadHorse e solo allora, sarà finita.
E' una spedizione impegnativa sotto molti punti di vista. Innanzitutto il clima che prevede temperature medie intorno ai 15°C per poi scendere
bruscamente nell'interno del paese fino allo zero. Congiuntamente a questo, le precipitazioni concorrono a rendere più ostica la pedalata
come facile immaginare. Un altro fattore preponderante è il vento che mi troverò contro una volta al di là della Brooks Range, scavalcata
all'Atigun Pass a quota 1600mts slm.
L'attrezzatura necessaria, per questi motivi, è al massimo livello disponibile attualmente ma, come esperienza ha insegnato, è solo un modo
per ritardare un problema, non eliminarlo. D'altronde, avventura è ciò che lascia spazio all'imprevedibile, altrimenti...
La filosofia del viaggio in solitaria è ormai consolidata. I molteplici aspetti che ne caratterizzano l'essenza sono davvero difficili da
spiegare, forse accennare in una descrizione ma mai soddisfacente. Restano le esperienze precedenti che, ad oggi, assumono più la forma di
una perfetta propedeutica che altro. Dopo l'Islanda, la Lapponia ed una timida Scozia, l'Alaska sembra quasi una inevitabile evoluzione.
Questo sito sarà teatro delle notizie durante il viaggio. Ad occuparsene, oltre a me direttamente quando possibile, il mitico Gennaro Capone. Per chi
non conoscesse il personaggio, GC è stato il follower ufficiale del raid in Islanda, che documentò in maniera divertentissima e
puntuale attraverso il sito internet di BreakWeb. Quest'anno, invece, sarà presente una sezione apposita dove commentare in presa diretta gli
aggiornamenti del viaggio. Verrà resa attiva qualche giorno prima della partenza.
Probabilmente modificherò questo scritto ma, ad oggi, non mi sento di dire altro.
La strada sta aspettando e ormai, ci sono quasi.
A presto.
Andrea De Gruttola
>>torna a casa...
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